Contro contro il Piano regionale dei rifiuti della Campania

Dopo l’iniziativa del 6 a Capua contro il gassificatore, oggi pomeriggio si è tenuto il previsto presidio sotto la regione. Circa un duecento persone appartenenti a diversi comitati campani in lotta contro il Piano regionale dei rifiuti, insieme al comitato contro la turbogas di Presenzano, al movimento dei disoccupati Banchi Nuovi (da sempre impegnati per una gestione alternativa dei rifiuti anche come svolta realistica alla loro vertenza occupazionale nell’ambito della filiera del recupero della materia), ai lavoratori dell’Astir e dell’Arpac Multiservizi (aziende partecipate che si occupano di bonifica del territorio i cui lavoratori, che da mesi non ricevono lo stipendio, sono stati messi in CI e sono minacciati di licenziamento, nonostante la mole di lavoro che avrebbero da fare nel territorio campano!!), hanno ribadito il loro secco no alla strategia inceneritorista scelta dalla regione Campania e dal Ministro Clini per risolvere la perenne emergenza rifiuti. Non solo un no all’ipotesi di un inceneritore a Napoli Est, ribadita pochi giorni fa dall’Assessore Romano, ed al progetto del gassificatore a Capua, contro cui il 6 aprile i cittadini del territorio casertano sono scesi in piazza, ma un NO senza se e senza ma a qualsiasi combustione dei rifiuti, compresa quella nei cementifici (appena legittimata da un colpo di mano del Ministro Clini con il DM 14 febbraio 2013, n.22 entrato in vigore il 28 marzo 2013) e negli impianti a biomassa. Con forza è stato chiesto l’avvio di un ciclo virtuoso dei rifiuti attraverso la riduzione, il recupero, il riciclo e il recupero dei materiali con l’attuazione della raccolta differenziata porta a porta e l’avvio della filiera per il totale recupero della materia.

Il presidio  di oggi, così come la mobilitazione del 6 a Capua, è parte delle iniziative lanciate dal coordinamento nazionale rifiuti-energia, costituito dai comitati della Campania e del Lazio. Proprio il 6 ha visto mobilitazioni congiunte dei comitati laziali, in particolare ad Albano, contro il progetto di inceneritore, e a Malagrotta, contro l’apertura della nuova discarica prevista a Monti dell’ Ortaccio.

Coordinamento nazionale rifiuti-energia- Campania

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