Decreto sottile e bocciatura al TAR del piano rifiuti Lazio

Da tempo incombe una multa di 500.000 euro al mese minacciata dall’unione europea alla regione Lazio per mancato trattamento dei rifiuti conferiti in discarica. Invece di essere separati come prevedono le norme europee, infatti, nel Lazio i rifiuti vengono “tritovagliati”. Che cosa vuol dire? Vuol dire che dato l’indiscusso monopolio della gestione regionale dei rifiuti di AMA/ACEA/CoLaRi, nessuna azienda ha interesse che i rifiuti vengano separati e che si proceda con un piano serio di raccolta differenziata porta a porta. La mondezza viene quindi ammucchiata in un cassonetto unico, tritata e centrifugata per dividerla in frazione umida da conferire in discarica o negli impianti a biogas/biomassa e frazione secca da bruciare negli inceneritori (e una volta ridotto a rifiuti tossici, nuovamente conferito in discarica).
Per salvare questo modello demenziale che spreca risorse, energia ed inquina aria acqua e suolo (ma che garantisce grandi profitti ai gestori degli impianti), il ministro dimissionario Clini ha concesso poteri speciali al commissario Sottile attraverso un decreto che prevede di

  • Completare gli impianti di TMB progettati
  • Individuare i siti che potrebbero ospitare i rifiuti di Roma
  • Completare l’impiantistica prevista dal piano rifiuti regionale
  • Procedere contro le amministrazioni locali recalcitranti

In particolare nel decreto si legge: “al fine di conseguire gli obiettivi di legge, diffida, entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, le Autorità competenti e le imprese titolari degli impianti e/ o interventi ad adottare entro il 30 gennaio 2013 le iniziative indispensabili per rendere operativo il piano per la raccolta differenziata nel Comune di Roma predisposto da AMA e CONAI richiamato in premessa”. A nostro avviso questa criptica frase sarebbe un chiaro invito a realizzare l’inceneritore di Albano, la discarica di Monti dell’Ortaccio, e riavviare l’inceneritore di Malagrotta.

In questo quadro si inserisce di prepotenza la sentenza del TAR Lazio che accogliendo un ricorso proposto dai Verdi e appoggiato dalla Provincia di Latina, ha annullato il Piano di gestione dei rifiuti  approvato nel suo testo definitivo nel gennaio 2012. Per i giudici, tra l’altro, la Regione Lazio ha violato le direttive comunitarie.
si legge nel comunicato dei Verdi che “il piano rifiuti imperniato su discariche e inceneritori della Regione Lazio, dove si spacciava la tritovagliatura come trattamento, è stato sonoramente bocciato oggi dal Tar del Lazio, con la sentenza n. 121/2013”. E’, quindi, confermato dal TAR che “il piano è contrario alle direttive comunitarie in materia di discariche e rifiuti, tanto che la Commissione Europea aveva già previsto di iniziare una procedura di infrazione”.

Non crediamo che una sentenza del Tribunale Amministrativo possa bloccare gli intenti di politicanti ed inceneritoristi, molto probabilmente il Consiglio di Stato ribalterà nuovamente questa sentenza, permettendo la devastazione del territorio regionale. Per questo motivo nei prossimi mesi dovremo collaborare il più possibile per bloccare questi piani, per riuscire ad ottenere che la gestione del rifiuto si fondi unicamente su riduzione riuso e riciclo dei materiali.

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