REPORT IV ASSEMBLEA COORDINAMENTO COMITATI RIFIUTI-ENERGIA

NAPOLI, FACOLTA’ DI ARCHITETTURA 26 GENNAIO 2013

L’assemblea è stata abbastanza partecipata in particolar modo al mattino ; bisogna notare in prima battuta la partecipazione di alcune realtà campane per la prima volta presenti in tali incontri.
Fin dall’ introduzione della Rete Campana e dai principali interventi è stato ribadito che per continuare il percorso con lo scopo della costruzione di un movimento nazionale è necessario, considerati i recenti dispositivi governativi, tenere in costante connessione i due versanti rifiuti ed energia.

REALTA’ PRESENTI

LAZIO

  • Comitato risanamento ambientale Guidonia
  • No inc Albano
  • Comitato rifiuti zero Fiumicino
  • C.S.O. ex 51 Roma Malagrotta
  • Gruppo Libertario Popolo 33 Fara Sabina
  • Presidio Valle Galeria
  • Coordinamento rifiuti zero Lazio

 

CAMPANIA

  • Rete campana salute e ambiente
  • Comitato Castagnaro Quarto (NA)
  • C.S.O.A. Asilo 45 ( Boscoreale- Terzigno)
  • Cittadini campani per un piano alternativo dei rifiuti
  • Comitato Donne 29 Agosto Acerra
  • Associazione Marco Mascagna ONLUS
  • Rete Commons
  • No inceneritori Ponticelli
  • Comitato di Via Romani Sant’ Anastasia (NA)
  • Comitato No Turbogas a Presenzano (CE)
  • Coordinamento Comitati Agro Aversano
  • Coordinamento Comitati di Orta di Atella (CE)
  • Comitato Promotore Legge Regionale IP su Energia Solare
  • No Gas Capua (NA)
  • Associazione Campania Felix
  • Presidio Taverna del Re Giugliano (NA)
  • Mamme Vulcaniche
  • C.S.O.A. Skema Libero Ercolano (NA)
  • Coordinamento Regionale Acqua Pubblica

Nell’introduzione sono stati ricordati gli ultimi provvedimenti governativi ovvero: il doppio decreto sviluppo, il DPR sul CSS nei cementifici, la conferma della nuova tassa/rifiuti – TARES -, le proroghe commissariali. Di particolare importanza la tendenza sempre più evidente del potere decisionale del governo statale persino rispetto a pronunciamenti diversi di amministrazioni locali e/o pronunciamenti referendari come in Val d’Aosta con la questione del pirogassifigatore.

Dai successivi interventi è emersa, sia da parte laziale che campana, l’esponenziale peggioramento del quadro generale territoriale riguardo l’impatto delle politiche di gestione rifiuti: nel Lazio, commissariato, ricerca continua di nuove discariche data la crisi malagrottiana, con nuove e vecchie resistenze che si affacciano – anche mentre scriviamo- impianti fermi o mai partiti come l’inceneritore di Albano (per fortuna), situazione questa che ci fa capire l’importanza di porre l’attenzione sulle questioni impianti biogas/biomasse e cementifici e che, visto il numero di procedure autorizzative – in corso o a termine – o quando persino non occorrono come nel caso CSS/cemento, possiamo sintetizzare: “Visto che teniamo stì problemi, bruciamo tutto!”. In Campania una situazione che si tiene a mala pena in piedi con una scarsissima raccolta differenziata, impianti – STIR- che impacchettano spazzatura per i viaggi della monnezza, potrebbe arrivare ad un punto di rottura con l’imminente fermo manutentivo dell’ inceneritore di Acerra.

Gli interventi degli attivisti delle realtà presenti hanno riguardato varie problematiche e offerto spunti di riflessione su diverse questioni:

  • Centrale nel discorso sull’accoppiata rifiuti-energia la questione degli incentivi in riferimento alla potenza dell’impianto (il limite del megawat); il discorso sul reale fabbisogno energetico in Italia come elemento di controinformazione; necessità di uscire dalla “ lamentela locale” e da un troppo ristretto e fuorviante ambientalismo per arrivare ad una critica di sistema, avanzando una proposta globale con una piattaforma di pochi punti condivisi (Comitato Rifiuti Zero Lazio) .
  • Il problema dei rapporti con le popolazioni locali; importanza del concetto di riduzione sia quando si parla di alternative che nell’azione di contrasto alla logica rifiuti-energia; utilità degli strumenti di carattere legale nelle azioni di contrasto; difficoltà di azione sul piano nazionale; autonomia dai partiti e dalla politica tenendo ferme anche piccole iniziative locali di controinformazione (Comitato Rifiuti Zero Fiumicino).
  • Si pone il problema della partecipazione alle mobilitazioni in particolar modo nelle metropoli – ad esempio bisogna attivarsi affinché si possano avere iniziative “dentro Roma”- oppure nella situazione di Guidonia, dove tre impianti a biomasse ed un cementificio insistono su un territorio relativamente piccolo ma diviso fra tre comuni; qui si cerca di andare in piazza con parole d’ordine unificanti e quando ci si trova a mobilitarsi insieme a realtà che si attivizzano anche con modalità diverse come nel caso della raccolta firme per la LIP, si cerca di essere inclusivi comunque, purché ciò non influisca sulla riuscita dell’iniziativa comune (riflessione posta dal CRA di Guidonia ma che trova condivisione da tutti i promotori del coordinamento e non solo).

I contributi di comitati intervenuti per la prima volta hanno offerto all’assemblea interessanti focus sulle specifiche situazioni territoriali:

  • Il movimento No gas (provincia di Caserta) ha espresso negli ultimi tempi notevoli mobilitazioni ed iniziative contro i previsti gassificatore di rifiuti di Capua e la centrale turbogas di Presenzano; è stata realizzata una mappa del danno (una googol-map) dalla quale emerge tutta la devastazione territoriale della zona; inoltre si segnala l’esigenza di uscire dai termini da un ambientalismo/civismo inconcludente e fuorviante e, sebbene si segnalano problemi di repressione del dissenso, si afferma che solo una conflittualità sociale, con alle spalle un opportuno lavoro di inchiesta, può arrivare a risultati.
  • Dalla zona di Ercolano attivisti del c.s. Skema Libero hanno messo in evidenza la problematica di una discarica in località San Vitale che insiste su un territorio già compromesso e devastato; si segnalano difficoltà di mobilitazione ed un sicuro interesse di agire sul piano nazionale che possa in primis opporsi all’attuale decisionismo istituzionale.
  • Dal territorio di Orta di Atella (CE) il rappresentante del Coordinamento Comitati di Orta ha sollecitato riflessioni sulla questione delle discariche abusive e non, usate come copertura agli interramenti dei rifiuti industriali, sul problema del rapporto con le istituzioni, sul tema della bonifica ovvero su alcune sperimentazioni di risanamento dei suoli con la coltivazione di canapa.

Altri interventi hanno riguardato: la situazione dell’area nord di Napoli (Chiaiano-Marano) – Rete Commons – dove pare che si inizi a parlare di bonifica, la partecipazione di questa rete alla contestazione al ministro Balducci ad Aversa con un report dell’iniziativa; la rete Cittadini Campani per un Piano Alternativo pone la questione delle realtà extra Lazio/Campania presenti solo alla prima assemblea e ne sollecita una riflessione, propone iniziative, magari oltre quelle già in programma, di maggiore impatto mediatico; il Comitato Area Vesuviana sottolinea la problematicità del concetto di bonifica in particolare quando si tratta di discariche (es. Cava SARI di Terzigno), sollecita una migliore articolazione dei contenuti politici anche in riferimento alla responsabilità politica-partitica da manifestare anche in termini di non voto e la necessità dell’allargamento del nostro percorso a quelle realtà che lottano contro tutte le altre devastazioni territoriali come i movimenti Notav/Nomuos; il Comitato No Inceneritore di Ponticelli oltre a ricordare lo scempio territoriale e la questione, per il momento sospesa, dell’inceneritore di Napoli pone l’accento sui preoccupanti contenuti del rapporto Pecorella della Commissione Ambiente del Senato, riguardo la salute e le nocività in Campania; un rappresentante dell’ISDE Campania e dell’Associazione Campania Felix consiglia di focalizzare l’attenzione su pochi e concreti argomenti in modo da sviscerare a fondo situazione complesse per risultati più esaurienti ed inoltre invita tutti i comitati presenti a non trascurare la questione dei rifiuti industriali.

L’ intervento della Rete Campana Salute e Ambiente, quasi a conclusione dell’incontro, ha posto l’accento su quello che i dispositivi governativi già citati cercano di veicolare ovvero una pianificazione delle politiche energetiche che identificando nella problematica dei rifiuti una risorsa al pari di quelle naturali, permette il riassetto del loro sistema di gestione; la ricaduta di tutto ciò è l’acceso facilitato ad incentivi, all’ uopo ridefiniti e modificati, per una rete di piccoli impianti che facilmente realizzabili, grazie a procedure amministrative semplificate, superano brillantemente il modello dei grandi impianti di incenerimento, strutture che si è disposti ad archiviare, anche da parte dei loro fautori purché se ne ricavi lo stesso se non maggior profitto.

Ovviamente da parte di chi pianifica in tal modo non c’è alcuna considerazione su quelle che sono le nefaste ricadute sulla salute e sull’ambiente e per chi subisce gli effetti di questo novello sistema di combustione travestito con gli abiti del “rinnovabile”, che fa un male cane anche quando non brucia nulla ma “digerisce” come nel caso del biogas. A riprova di tale spregiudicatezza di pensiero una delle ultime novità è quello stabilito dal recente decreto in via d’approvazione che permette l’utilizzo dei CSS (Combustibili Solidi Secondari) nei cementifici, già di per sé inquinanti ma che in tal modo moltiplicheranno la nocività dei fumi ed inoltre porteranno metalli pesanti, polveri sottili ed altre schifezze nelle nostre case. A questo proposito la Rete Campana ha proposto una prima iniziativa in vista del prossimo passaggio parlamentare l’ 11 febbraio da realizzare territorialmente.

Altro tema posto all’attenzione dell’assemblea è quello della bonifica con l’invito a considerare nell’agenda politica del nostro movimento l’approfondimento dei piani di bonifica ove presenti, come elemento di controinformazione e strumento d’azione politica. In Campania è stato varato da non molto un Piano Regionale di Bonifica avulso da una situazione territoriale talmente compromessa da sforare in diverse situazioni il limite dell’irreversibilità. E’ stato citata la presentazione in pompa magna da parte di amministratori regionali di un progetto di bonifica messo a punto da una equipe di ricercatori universitari per il risanamento dei suoli inquinati da metalli pesanti, consistente in tecniche di biorisanamento con coltivazione di piante a fusto, successiva combustione della biomassa per ottenere, a detta dei ricercatori, un gas pulito e un rifiuto speciale con gli inquinanti. Da un successivo incontro diretto tra alcuni attivisti di comitati campani ed i ricercatori si è appreso che il progetto, sebbene finanziato da fondi europei, è del tutto sperimentale e in una ipotetica fase applicativa totalmente inadeguato ai livelli di inquinamento dei suoli presenti in buona parte del nostro territorio, senza considerare le numerose perplessità da parte nostra in particolar modo rispetto alla combustione. Nei confronti di progetti del genere, in una fase di incentivazione alla combustione di biomasse, non è difficile intravedere lo spettro del grande affare. Non lontano dal discorso bonifiche è il declassamento delle aree SIN in SIR di ben 18 siti di bonifica che pone le premesse per un loro definitivo abbandono.

COME PROSEGUIRE / PROSSIMI APPUNTAMENTI E INIZIATIVE

Sebbene la discussione sia stata ampia e partecipata è difficile trarne conclusioni omogenee. Il livello di partecipazione più ampia rispetto allo scorso appuntamento se da un alto ha impedito un fluido e più esauriente approfondimento delle questioni e di una migliore connessione delle esperienze, dall’altro ha usufruito dello stimolo di contributi derivanti dalla partecipazione di nuove realtà che è di sicuro buon auspicio per la crescita della mobilitazione.

Si può confermare senza dubbio il percorso comune e le tappe stabilite nei precedenti appuntamenti:

  • Per l’iniziativa comune sul tema della nuova politica energetica del governo da svolgere nelle varie realtà territoriali è stata condivisa la data del 23 marzo
  • Il documento politico a base della nostra azione sarà pronto a breve
  • Si è condiviso di non definire ancora l’ eventuale manifestazione unica nazionale per la quale si prevede una opportuna calibrazione delle forze in campo ed un necessario consolidamento
  • Sarà portato a termine la costruzione del sito che sarà arricchito fin da adesso dei contributi di tutti in particolar modo di quelli campani
  • Siamo tutti sempre più impegnati nel prendere contatti con altri comitati e reti
  • E’ stata condivisa da tutti i partecipanti all’incontro l’ iniziativa contro il decreto CSS/cementifici a ridosso della sua discussione alla Camera di Lunedì 11/02 che avverrà sui vari territori con uno striscione con slogan comune nelle date 8 o 9 Febbraio, in base alle diverse esigenze dei vari comitati. Su tale questione sarà preparato un comunicato comune

Infine per continuare a coordinarci e costruire iniziative nonché stabilire e mettere in campo la manifestazione nazionale si è deciso di rivederci il giorno 6 Aprile a Fiumicino dove saremo ospiti del locale Comitato Rifiuti Zero

Nell’ottica di una battaglia comune contro le politiche energetiche e di gestione territoriali rifiuti-energia, locali e nazionali, facciamo appello a tutte le altre reti che si battono contro nocività e devastazioni ambientali a stabilire percorsi comuni anche con lo scopo di gettare le basi per un futuro movimento nazionale di lotta sulle tematiche ambientali.

 

Invitiamo comitati, reti, associazioni, singoli, a manifestare con noi il giorno 8 oppure 9 Febbraio,

ogniuno come vuole, nelle proprie realtà territoriali, contro il vergognoso decreto “CSS NEI CEMENTIFICI”

 

COORDINAMENTO COMITATI RIFIUTI ENERGIA

This entry was posted in Dal coordinamento and tagged , , . Bookmark the permalink.